venerdì 3 febbraio 2023

Caponatina eretica


Ogni domenica.
Ogni domenica il Farmers Market di Mountain View.
Ogni domenica il Farmers Market di Mountain View si popola di stand provenienti da tutto lo stato.
Ogni domenica il Farmers Market di Mountain View espone il ben di Dio di verdura e frutta di stagione.

E' difficile immaginare di resistere alla tentazione di comprare melanzane, peperoni, pomodori e ogni tipo di frutta e verdura estivi, perche' qui le fasce climatiche sono diverse, e tu ti senti legittimato ad approfittarne.

E' stato anche difficile venire a sapere che la settimana scorsa un lavoratore del settore agricolo ha imbracciato un fucile e ha ucciso sette colleghi, perche' esasperato dalle condizioni in cui era costretto a lavorare.

Ma qui il sole splende perennemente, non ci si sofferma molto sul lato oscuro della vita.

Tutto per dire che dal Farmers Market di Mountain View provengono gli ingredienti di questa caponatina, che ovviamente farebbe venire un colpo ai puristi della cucina siciliana.
Sono sicura, pero', che con una giusta dose di penitenza potrei anche essere perdonata (vero, mamma?), o quantomeno compatita.

O forse no, ma a questo punto poco importa.

Gli ingredienti sono questi:

1 melanzana (va bene che la latitudine e' quella di Castelvetrano, ma qui le melanzane tonde non le trovo)
1 peperone rosso e 1 giallo
1 cipolla
2 gambi di sedano
2-3 pomodori a pezzi
una manciata di capperi
no olive, qui non piacciono, ma ci andrebbero
concentrato di pomodoro a sentimento
1 cucchiaio di aceto di mele
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiai di olio extravergine di oliva 

I passaggi sono molto semplici: tagliare a pezzetti tutte le verdure, cospargere la melanzana di sale e lasciarla riposare una mezz'ora, per farle rilasciare il liquido amaro.
A questo punto io ho fatto cuocere le verdure separatamente 12 minuti in friggitrice ad aria, spruzzandole con poco olio per farle dorare per bene.

Una volta cotte, ho preso un tegame a fondo spesso, ho scaldato due cucchiai di olio e ci ho soffritto i capperi, poi ho aggiunto le cipolle, le ho lasciate insaporire e per ultimo le altre verdure.
Ho poi versato il concentrato di pomodoro stemperato in pochissima acqua e portato a cottura il tutto.

A fuoco spento ho aggiunto l'aceto e lo zucchero, trasferito la caponata in una ciotola e lasciato insaporire per alcune ore.
Il risultato era simile all'originale? Neanche per idea, ma soddisfacente e digeribile di sicuro.

Versatile, anche: contorno, condimento per pasta, bruschetta, focaccia o base per cottura di un pesce (per chi lo mangia) o un legume.
In piu' la friggitrice non necessita di particolari cure durante il funzionamento ed e' relativamente veloce.

Mi perdonino i miei antenati... 

mercoledì 1 febbraio 2023

Di solito ricomincio dal pane


Se c'e' una cosa che so fare bene, e' ricominciare.
Non mi riesce di concludere molto, ma se quel poco va in frantumi riesco quasi sempre a rimettere insieme i cocci e ripartire.

Quasi sempre.

Il "quasi" mi spaventa un po', mi ricorda i miei limiti, la facilita' con la quale lo scenario puo' cambiare, la necessita' di dovermi confrontare con la solitudine.
In solitudine (non sempre fisica, molto piu' spesso emotiva) sono riuscita a imparare molto piu' di quanto mi aspettassi, soprattutto sul mio modo di stare al mondo.

Preparare il pane e' il mio modo di dimostrare a me stessa che sono in grado di far crescere qualcosa di buono e nutriente, qualcosa che nasce e si sviluppa esclusivamente grazie alle mie cure, alle mie attenzioni, alla scelta giusta dei tempi, e che si dona al mondo in modo naturale, senza sforzi o particolari intenzioni.

Preparare il pane mi rimette al mondo, e sono sicura che succede a molte altre persone oltre a me, per questo mi fa sentire meno isolata, in un momento storico in cui l'isolamento e' stato un modo per sopravvivere.

Questa e' una ricetta collaudata che appartiene ad Anna e Ornella, e che io replico con religiosa precisione ogni volta che voglio fare il pane, la focaccia o la pizza.
Le dosi sono cosi' precise che non ho mai dovuto aggiungere o ridurre gli ingredienti, il procedimento e' semplicissimo.

Ci sarebbe da scrivere molto su come partire con il lievito naturale, ma io mi sono convinta che sia un processo quasi misterioso che dipende da un milione di fattori.
Per questo ognuno ha un'esperienza diversa: io ci ho provato con acqua e farina di segale, e dopo un paio di giorni ha iniziato a crescere (difficilmente sono cosi' fortunata).

Ci vuole solo un po' di pazienza e una ricetta di partenza, io ho scelto quella di The Kitchen Tube, ma ne esistono moltissime su svariati siti e forum di cucina e panificazione.
Per il pane, invece:

420 grammi di farina con almeno il 12% di proteine
210 ml di acqua (io la uso minerale)
180 grammi di lievito in coltura liquida rinfrescato da poco (io lo uso il giorno dopo il rinfresco, cosi' e' pienamente attivo)
1 cucchiaino di sale (io non lo uso, lo lascio sciapo)

Quello che faccio io e' versare il lievito in una ciotola, aggiungere l'acqua e la farina, iniziare a impastare con una spatola e, quando l'impasto comincia a prendere forma, lo rovescio sul piano di lavoro, continuando a impastare finche' non prende la giusta consistenza.

A questo punto lo copro e lo lascio riposare una ventina di minuti, lo reimpasto brevemente e lo sistemo in una ciotola leggermente unta, per non farlo attaccare durante la lievitazione.
Copro perfettamenta la ciotola per non far entrare aria e mantenere un ambiente umido e caldo, fino al raddoppio.

Passato questo tempo,  riprendo l'impasto, formo la pagnotta e la trasferisco in una ciotola di lievitazione (la mia e' tonda, ma ci sono forme ovali piu' o meno profonde).
Quando l'impasto avra' raggiunto il bordo della ciotola, accendo il forno alla temperatura massima.

Da quando ho scoperto la cottura in pentola, non l'ho piu' lasciata: il pane cuoce come se fosse in un forno a legna, con una crosta croccante e la mollica leggera e soffice.
Io faccio scaldare la pentola di ghisa nella fase di pre-riscaldamento del forno, poi la estraggo (con guanti, canovacci e armatura da fabbro) e ci ribalto la pagnotta.

Faccio cuocere 30 minuti con il coperchio e 30 senza, finche' il pane non sara' dorato e croccante come piace a me.
Si tratta di una procedura veloce e sicuramente non ortodossa, ma il risultato e' sempre un successo.

C'e' solo da buttarsi e provare, con fiducia e pazienza....